Fare i regali a Natale non è mai semplice, si sa. Per questo abbiamo pensato ad un articolo in cui ti consigliamo i libri che più ci sono piaciuti in questo periodo. Per tutti i gusti!
Digito dunque siamo
Ormai siamo tutti online e, soprattutto, siamo quasi tutti sui principali social di proprietà di una nota azienda americana. Siamo arrivati al punto in cui se qualcosa non è ancora (o non è più) disponibile su queste piattaforme ci fa dubitare della sua reale esistenza. Sulla scia del modo di dire “pic or didn’t happen” (mostrami la foto oppure non è accaduto realmente), ci stiamo trasformando in una macchina di selfie sputa sentenze. E se questo fosse il vero problema la situazione avrebbe ancora un certo margine di miglioramento, invece decidiamo da bravi user di condire il tutto con cyber bullismo, revenge porn e minacce di morte. Che deriva stiamo prendendo dietro lo schermo? Non doveva essere dolce il naufragare? Stefano Scrima ci conduce in questo mondo spingendoci a fare una delle cose che più abbiamo dimenticato e che più di tutte sta alla base della filosofia semplice: farsi domande. Abbiamo smesso di porci dubbi, abbiamo eliminato qualsiasi tipo di filtro. Eppure ancora speranza c’è e Scrima ce lo dimostra con questo piccolo manualetto che sa come riportarci alla realtà del mondo che viviamo in carne e ossa.
Scrima S. Digito dunque siamo. Piccolo manuale filosofico per difendersi dalle illusioni digitali, Roma, Castelvecchi editore, 2019.
La filosofia dei bambini
È possibile educare i bambini alla filosofia? Introdurli al ragionamento razionale e aiutarli a sviluppare un tipo di pensiero che possa essere allo stesso tempo personale e critico? È giusto porre a loro interrogativi profondi che mettono in difficoltà persino gli adulti? Questo libro del filosofo e scrittore Fréderic Lenoir dimostra chiaramente come il fare filosofia con i bambini non sia solo possibile e giusto, ma come questa attività sia fondamentale per migliorare l’educazione infantile e per fare maturare al meglio le potenzialità presenti nei bambini, stimolando appieno la loro intelligenza logica, la loro emotività e la loro creatività. L’autore ci introduce così alla sua stimolante esperienza nell’aver condotto laboratori filosofici con centinaia di bambini di diverse scuole, da Parigi a Montréal. Differentemente da quello che si è soliti pensare, l’individuo è sin da piccolo un essere razionale, sebbene “in potenza”, e perciò è capace di meravigliarsi, di mettersi in dubbio, di porsi interrogativi e di dibattere in maniera positiva con gli altri. Fréderic Lenoir sostiene l’importanza di favorire l’incontro dei bambini con la filosofia già nella scuola materna ed elementare e non solo negli ultimi anni del liceo. Gli infanti si divertono e si appassionano durante i laboratori filosofici a ricercare possibili risposte ai grandi interrogativi esistenziali: che cos’è la felicità? Che cosa sono le emozioni? Che differenza c’è tra il vivere e il morire? Questo volume è anche uno strumento pratico per educatori, genitori e insegnanti per stimolare le riflessioni dei bambini e accompagnarli nel faticoso e lungo percorso della scoperta del sé.
Fréderic Lenoir, La filosofia dei bambini, Milano, La nave di Teseo, 2019.
Dietro ogni grande donna c’è sempre un grande gatto
Lulu Mayo, che si definisce un ibrido tra un gatto e una tigre, illustra la raccolta di brevi e leggere biografie raccolte da Edizioni sonda in Dietro ogni grande donna c’è sempre un grande gatto, che ci porta alla scoperta di quelle donne che sono o sono state accompagnate nelle loro avventure dai loro amici felini. Scrittrici, cantanti, artiste, un’astronauta, una prima minstra, un’imperatrice, una filantropa, una regista, un’informatica… e come poteva mancare una filosofa rivoluzionaria. Non solo nomi già noti alle pagine della storia, ma anche e soprattutto personaggi ignoti ai più che hanno conquistato i propri sogni con il sostegno imprescindibile di uno (o tanti!) mici. Ma non solo gatti: Joy Adamson – naturalista nativa dell’Austria – adottò niente meno che una leoncina orfana e debole per crescere sola in natura. Fedele all’indole dell’animale, però, la crebbe in vista della liberazione nel suo habitat. È da questa storia che prendono vita il best seller e il film Nata libera. Da questo momento, Elsa la leonessa non sarà l’unico felino selvatico allevato e reinserito in natura dalla donna…
Mae Jemison afferma di aver appreso dai gatti la determinazione che l’ha condotta nei Peace Corps prima e alla NASA poi. E chi le mancava durante la sua missione nello spazio? Sneeze, il suo quattro zampe. I mici di Elsa Morante e di Colette popolano alcune delle loro opere; sette sono i gatti con cui Yoko Ono ha condiviso il suo anticonformismo; l’esercito felino arruolato da Elisabetta di Russia vede ancora i suoi discendenti nell’ex Palazzo d’Inverno; per una famiglia di persiani vengono previste disposizioni speciali nel testamento di Florence Nightingale. Queste e tante altre donne – trenta nel volume – hanno da insegnare cosa hanno appreso dalla vita con un felino. Edizioni Sonda non è da meno e inserisce, tra un racconto e l’altro, alcune curiosità feline (non ti stupisce che Micio riconosca il proprio nome ma alle volte ti ignori, vero?), un dizionario “gatto – italiano”, alcuni record felini, le 10 lezioni di vita che un gatto non sa di impartire e – come resistere – un test per capire “di che gatto sei?”.
Lulu Mayo, Dietro ogni grande donna c’è sempre un grande gatto, trad. Maria Teresa Sirna, Milano, Edizioni Sonda, 2019.
E poi basta. Manifesto di una donna nera italiana
Non dal principio, non dalla metà, non dalla fine: cominciamo dai tre quarti. A circa tre quarti di E poi basta. Manifesto di una donna nera italiana, di Espérance Hakuzwimana Ripanti, si trova un capitolo intitolato Antirazzista wannabe: suggerimenti. Devo essere sincera: leggerlo ha reso la scrittura di questa recensione davvero difficile. Ripanti, in poche pagine, demolisce ogni possibile ipocrisia sull’essere antirazzisti: non è antirazzismo sostenere che siamo tutti uguali, non è antirazzismo dichiarare di avere un amico di origine africana, non è antirazzismo esclamare “Che belli!” al passaggio di una coppia multietnica.
«Organizzare una manifestazione/evento/dibattito/chiacchierata pubblica sulla discriminazione e sulle migrazioni è potenzialmente una buona cosa. Tuttavia, invitare una persona di origine straniera lasciandole uno spazio in cui poter esporre solamente il pacchetto unico della sua esperienza (fuga più viaggio più arrivo in Italia più integrazione) non fa di voi degli antirazzisti, ma dei portatori sani di una narrazione limitata, stantia.»
Questa citazione mi ha messa particolarmente alle strette. Come faccio, nella brevità di un articolo, a rendere giustizia a una narrazione molto più articolata di un “pacchetto unico di esperienze”? Espérance Hakuzwimana Ripanti è una donna nera italiana. È nata in Ruanda, ma è cresciuta nella provincia di Brescia. È giovane, del tutto cosciente della contemporaneità di cui fa parte e, come vocazione, ha quella della scrittura. E basta è il suo primo libro. Non un romanzo, non un’autobiografia, ma un manifesto: racconta la sua storia, certo — ma è davvero questo il punto? Fuga più viaggio più arrivo in Italia più integrazione. E basta non racconta questa storia: è, piuttosto, la manifestazione forte e chiara di una voce — profondamente desiderosa di dichiararsi individuale, fatta di amici immaginari e pupazzi, di rabbia e di amore. Sopratutto, fatta di un certo tono — che le permette di diventare, rendendola attivista suo malgrado, collettiva. E basta costringe a soffermarsi, su una voce narrante a tutto tondo, in primo luogo — e solo poi sul fatto nudo e crudo della discriminazione, che pure è tema centrale. Facciamo un altro salto, l’ultimo. I libri degli altri è uno dei capitoli conclusivi, nonché una rassegna di letture. Scrittori e scrittrici, narrativa, saggistica e poesia: tante storie-nella-storia, tanti piccoli strumenti, utili per accrescere la consapevolezza.
Espérance Hakuzwimana Ripanti, E poi basta. Manifesto di una donna nera italiana, Gallarate (VA), People, 2019.
Per un’ecologia del vivente
Che cosa fanno insieme un filosofo, un economista e un etologo? Cercano di comprendere il mondo attraverso l’ecologia. Ma che cos’è l’ecologia? A fare chiarezza ci pensa il filosofo francese Thierry Paquot, che in Per un’ecologia del vivente. Sguardi incrociati sul collasso in atto (Jaca Book) conversa con Serge Latouche (l’economista) e Pierre Jouventin (l’etologo) su questa tanto nominata disciplina che è in realtà poco conosciuta. Partendo infatti dalla definizione di ecologia, quale scienza dei rapporti che intercorrono tra l’animale e il suo ambiente – ben differente dalla più nota ecologia politica che applica la scienza solo alla specie umana – i tre pensatori francesi hanno l’obiettivo di incrociare gli sguardi, gli approcci e le teorie per svelare gli elementi nascosti e riuscire a comprendere come l’umanità sia arrivata a questo punto di non ritorno. La questione demografica, la ridefinizione dell’uomo, del progresso e della civiltà, ma anche la causa animalista e la necessità e di ecofemminilizzare lo spirito, sono solo alcuni degli aspetti toccati in questo saggio, che grazie al suo approccio dialogico accompagna il lettore lungo un percorso che rimette in discussione non solo la storia umana, ma anche e soprattutto la posizione che l’uomo ha imposto sulla natura fin dall’antichità. L’approccio divulgativo di Per un’ecologia del vivente lo rende un volume alla portata anche dei non addetti ai lavori, consentendo di comprendere le tematiche trattate senza mai annoiare, ma offrendo numerosi spunti di riflessione a chiunque voglia approfondire l’ecologia.
Serge Latouche, Pierre Jouventin, Thierry Paquot, Per un’ecologia del vivente. Sguardi incrociati sul collasso in atto, Milano, Jaca Book, 2019.
E-democracy
E-Democracy è un libro dal sapore manualistico, ma illustra una storia dettagliata dell’evoluzione del politico nel mondo del web. Ciò che ci è piaciuto particolarmente di questo testo, però, è l’approfondimento dell’evoluzione del rapporto tra politica e piattaforme online. Di cosa si parla esattamente quando si utilizzano i termini e-democracy o e-policy? Ma soprattutto, siete più cyber-ottimisti o cyber-scettici? L’avvento di internet e del suo interagire negativamente e positivamente nelle decisioni che compiamo ogni giorno nella nostra vita (e nelle urne) può suscitare affascinazione o timore ma l’importante è conoscere esattamente i fenomeni che si stanno sviluppando e già si sono venuti a creare intorno a noi. La network society crea scambi orizzontali e quindi sia partecipazione politica positiva che “cyberghetti” e alienazione. Dalle piattaforme di voto sul web agli scandali di influenza delle elezioni, è molto più semplice orientarsi (grazie anche alle chiare tabelle che impreziosiscono la scrittura) in queste dinamiche che di fatto ci toccano estremamente da vicino.
Emiliana De Blasio, E-Democracy, Milano, Mondadori Education, 2019
Recensioni di (ordine alfabetico): Cattabriga Monica, Magalotti Elena, Pareschi Lisa, Peruzza Martina e Sargenti Martina.
Grazie a (ordine di apparizione): Castelvecchi editore, La Nave di Teseo, Edizioni Sonda, People edizioni, Jaca Book e Mondadori Education.
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