Donne dell’anima mia

0
1102

«Non esagero quando dico che sono femminista dai tempi dell’asilo, da prima che questo concetto entrasse nella mia famiglia».

Questa è la frase che costituisce l’incipit del testo di Isabel Allende Donne dell’anima mia, edito da Feltrinelli. In questa sua ultima opera Allende ripercorre la storia della sua vita, ponendo un focus particolare sulle memorie legate alle battaglie femministe da lei combattute e di cui si è fatta promotrice fin da bambina. I suoi racconti personali si intrecciano a temi e lotte che hanno coinvolto, e continuano a includere, intere generazioni di donne: l’importanza dell’autoaffermazione attraverso l’indipendenza economica ed effettiva, il tema del rapporto con il proprio corpo, il diritto all’aborto e la piaga della violenza di genere sono solo alcuni dei punti su cui verte la riflessione di Allende.


Alternando momenti divertenti e ironici al ricordo di episodi tragici, l’autrice riesce a catturare l’attenzione del lettore su diversi temi femministi che, grazie a una narrazione chiara e personalizzata, risultano immediatamente comprensibili.


Le protagoniste delle sue memorie sono le donne che Allende ha incontrato e che le hanno lasciato un segno importante: la mamma Panchita, succube di una generazione profondamente patriarcale, la figlia Paula (che scompare prematuramente), ma anche Celina, una quindicenne cilena che l’autrice aiuta a far abortire clandestinamente. Attraverso gli aneddoti delle sua memoria la scrittrice fa conoscere la storia di generazioni di donne, utilizzando una personalizzazione estremamente utile e d’impatto per calarci nella profondità delle proprie riflessioni rispetto ai temi trattati.

Tra i racconti e le proprie considerazioni non mancano spunti di carattere filosofico all’interno dell’opera: in particolare Allende si interroga sul significato di patriarcato e femminismo e cerca di mettere in risalto quali sfide siano state vinte da quest’ultimo e quante ancora sono da affrontare, riflettendo come il ruolo del femminismo non debba più puntare solo all’uguaglianza tra uomo e donna, ma come esso debba contrastare il reazionarismo patriarcale in ogni sua forma.


Il femminismo ha il compito di includere ogni tipo di diversità, di contrastare ogni tipo di fondamentalismo e di cambiare il futuro del nostro pianeta, grazie alla natura che lo caratterizza: la sua capacità di fluidità, di mutare e accogliere il pluralismo, contro la staticità di un sistema patriarcale ancora troppo radicato. 


I. Allende, Donne dell’anima mia, Feltrinelli, Milano, 2020.

(1) p.9