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Finalmente riesce a trovare un nome al suo secondo romanzo e a mandare il messaggio di risposta a Victor: si conclude così la seconda stagione della serie originale Netflix Valeria.
In attesa della terza parte, è bello analizzare ciò che questa serie spagnola racconta attraverso quella che sembra a tutti gli effetti una trama romantica. Infatti, ciò che viene narrato in sedici puntate trae ispirazione dalla saga di romanzi rosa della scrittrice Elísabet Benavent.
Valeria è una ragazza di ventotto anni che si trova in bilico sulla precarietà dei suoi sentimenti: da un lato fa fatica a metabolizzare il dolore del divorzio dal suo ex marito Adrìan, dall’altro è travolta dalla passione per Victor, suo amante e nuovo partner.
Ma Valeria è anche una donna che sente dentro la necessità di affermarsi e che continuamente si scontra con resistenze interne e ostacoli esterni che le impediscono di compiere questo passo.
Dalla prima alla seconda stagione emerge la sua evoluzione: le prime puntate aprono il sipario su una ragazza piena di sogni e poco coraggio, che si accontenta di lavori precari che non la soddisfano, ma che in qualche modo le fanno credere di costruire la sua vita e avere stabilità. Poi alla fine della prima stagione la svolta: decide di scrivere un romanzo erotico, Impostora, autobiografico che rivela i dettagli più piccanti della sua sfera sentimentale e sessuale. Così inizia la seconda stagione e lei si trova di fronte un problema editoriale: accettare l’offerta della casa editrice di pubblicare il suo primo libro sotto uno pseudonimo maschile o scegliere di mantenere la sua identità e autopubblicarsi online.
Non è sola, Valeria: accanto a lei altre tre donne, Lola, Carmen e Nerea, sue migliori amiche che la supportano in questo percorso e che creano un cerchio di solidarietà femminile e di sorellanza, mostrando come l’energia delle donne è potente e ti consente di superare ogni difficoltà.
Anche loro hanno le loro vite cariche di domande, dubbi, scelte, sogni e paure. Lola padrona della sua sessualità e amante del sesso che sceglie la libertà e riprende a viaggiare, Carmen che coltiva le sue ambizioni lavorative e si prende cura del suo amore per Borja e Nerea che cambia vita e da avvocato diventa un’organizzatrice di eventi mentre finalmente accetta la sua vera natura: essere una donna lesbica.
Perché guardare questa serie?
Perché dietro le quinte di questo racconto leggero, vivace, divertente, con scene spinte, drammi e vocali lunghissimi ci sono una sceneggiatura, una scelta della musica e dei temi attuali che riportano l’attenzione sulla condizione della donna di questo secolo.
La precarietà del lavoro, la difficoltà a trovare o creare la propria strada in una società con gravi problemi economici e a prevalenza maschile, perché il maschilismo e il patriarcato inghiottiscono ogni speranza di affermazione e spinta a vivere una vita piena e soddisfacente sotto ogni punto di vista.
L’omosessualità che prende spazio, ma che fa comunque fatica a essere espressa perché intrappolata in quel bisogno di amore e accettazione della propria famiglia e che impedisce di provare amore verso se stessi.
Il sesso ancora nascosto nelle famiglie di origine, ma raccontato e condiviso nell’amicizia dove sex toys, desideri e passioni non vengono taciuti ma celebrati.
L’amore che mostra tutte le sue sfumature: accoglienza, cura ma anche tossicità, fragilità, gelosia e insicurezza.
L’amicizia, forza positiva, come trampolino da cui lanciarsi nell’oceano del mondo interiore per scoprire la verità su se stessi.
Tutto questo è Valeria, ma anche molto di più. È anche un grido per dire basta alla violenza sulle donne come nell’episodio 5, Fusione: NI UNA MENOS!
È impossibile non identificarsi con queste donne: vogliamo la libertà, desideriamo realizzare i nostri sogni, essere sessualmente appagate, affermate, vogliamo essere noi stesse, in ogni scelta, in ogni trasformazione, in ogni cosa che creiamo.
È un nostro diritto, ma anche un nostro dovere.
«Io voglio stare bene. Io voglio stare bene. IO VOGLIO STARE BENE. Voglio che non mi importi ciò che possono pensare gli altri, io voglio stare bene con me e la mia vita. Io voglio sapere chi sono, chi è Valeria, non Valeria e Adrìan, Valeria e Victor. No, VALERIA»(1).
(1) Frase pronunciata da Valeria (Diana Gómez) nell’episodio 5 della seconda stagione.
SITOGRAFIA
https://www.wonderchannel.it/recensione-valeria-serie-netflix/
https://www.cinematographe.it/recensioni-serie/valeria-2-recensione-serie-netflix/
L’immagine di copertina è un’immagine ufficiale di Valeria Il copyright della suddetta è pertanto di proprietà del distributore della serie, il produttore o l’artista. L’immagine è stata utilizzata per identificare il contesto di commento del lavoro e non esula da tale scopo – nessun provento economico è stato realizzato dall’utilizzo di questa immagine. / This is an official image for Valeria. The image art copyright is believed to belong to the distributor of the series, the publisher of the series or the graphic artist. The image is used for identification in the context of critical commentary of the work, product or service for which it serves as image art. It makes a significant contribution to the user’s understanding of the article, which could not practically be conveyed by words alone.
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