Francesco D’Isa chiarisce fin dalle primissime righe l’essenza di questo testo:
non è un saggio, bensì un diario.
Con questa premessa affrontiamo un viaggio insieme all’autore che muove i primi passi da un interrogativo tanto semplice nella sua formulazione quanto complesso nella risposta:
Perché si soffre?
Accompagnatə da oniriche illustrazioni che dividono un capitolo dall’altro, si viene immediatamente avvoltə dalle parole dell’autore, che ci fa assaporare l’essenza delle cose, dei suoi interrogativi, scortandoci senza fatica nelle proprie riflessioni.
E così, questo testo, adatto alla lettura anche da parte di un pubblico a digiuno (o quasi) di filosofia, ha la capacità di farci realizzare che no – le domande che ci siamo postə almeno una volta nella vita non sono strane o assurde.
Sono storiche, mitiche, intrinseche del raziocinio e della realtà in cui viviamo.
Proprio quest’ultima è il filo conduttore del viaggio: la realtà come dato di fatto, come misticità ma anche come dubbio. Un dubbio necessario per avere occhiali sempre più definiti con cui guardare il mondo, senza dimenticare di lasciarsi agli esperimenti.
«[…] mi sono abbandonato alle fantasticherie che i filosofi chiamano “esperimenti mentali” e ho immaginato cosa accadrebbe se vedessi per un istante, seduto al mio fianco, un unicorno viola.» (1)
Grazie Edizioni Tlon!
Francesco D’Isa, L’assurda evidenza. Un diario filosofico, Roma, Edizioni Tlon, 2022.
(1) ivi, p. 29.
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