Sangue, rughe, ossa, utero. In apparenza solo delle parti del nostro fisico, che nel saggio di Carolina Capria Campo di battaglia assumono, invece, un significato del tutto nuovo e sorprendente. Il corpo, in particolare quello femminile, diventa un vero e proprio campo di battaglia che i femminismi stanno, con fatica, tentando di riconquistare.
Nel suo saggio Capria considera diverse caratteristiche fisiche femminili e analizza come ognuna di queste sia costante oggetto di critiche e giudizi da parte della società, che detta da sempre canoni e regole attraverso cui le donne, in particolare, dovrebbero gestire il proprio aspetto fisico per renderlo conforme e idoneo ai dettami (spesso contraddittori) imposti. Questo deve essere bello (ma naturale, non rifatto), deve essere sensuale (ma non troppo), deve essere allenato (ma aggraziato). Questi dettami costituiscono una vera e propria guida per le donne fin dall’infanzia e diventano ben presto regole non scritte che, se seguite, portano alla propria accettazione nella società, ma che le rendono contemporaneamente schiave di un ideale a cui tendere imposto dall’esterno.
‹‹Ho cominciato a sentirmi ospite all’interno del mio corpo, che non era mio davvero, altrimenti avrei potuto farne quello che volevo senza essere giudicata. Io ero semplicemente la persona che se ne doveva occupare. Come una guardiana, una custode, una governante››. (1)
La scrittrice mette in evidenza come il fisico femminile sia visto effettivamente come un oggetto a servizio della società, che deve possedere delle caratteristiche fondamentali per essere accettato.
Ecco che emerge l’esigenza di provare a invertire la rotta per le donne e cercare di riappropriarsi del significato del proprio corpo e sottrarlo dal processo di reificazione che ha dovuto subire per secoli. Il fisico femminile non può più essere un oggetto della società di cui le donne ne sono semplici custodi, ma dovrebbe iniziare ad essere percepito come uno strumento che appartiene alla donna e che risulta utile alla stessa per mostrarsi nella realtà, secondo i criteri che ognuna è libera di scegliere.
Campo di battaglia è un saggio di cui oggi (a poche settimane dall’annullamento del diritto di aborto negli USA) abbiamo particolarmente bisogno per riflettere sulla necessità di fare in modo che le donne si riapproprino del proprio corpo, iniziando a guardarlo, in primo luogo, come loro e loro soltanto.
Capria C., Campo di battaglia. Le lotte dei corpi femminili, Effequ, Firenze, 2021.
Grazie a Effequ!
(1) Capria C., Campo di battaglia. Le lotte dei corpi femminili, Effequ, Firenze, 2021, p. 13.
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