Nel 1990 Michael Crichton pubblica un romanzo destinato a cambiare l’immaginario di una generazione, e non solo: Jurassic Park diventa un’icona culturale, resa ancora più celebre dall’adattamento cinematografico del 1993 diretto da Steven Spielberg e dal franchise che, tuttora, continua ad appassionare il grande pubblico.
Jurassic Park è costruito su una domanda apparentemente impossibile: cosa succederebbe se gli uomini fossero in grado di riportare in vita i dinosauri – le creature più colossali, affascinanti e spaventose che abbiano mai abitato il pianeta Terra?
La filosofia di Jurassic Park (1), a cura di Nicolas Michaud e Jessica Watkins, sviscera la questione attraverso ventuno saggi brevi, cercando di dare risposta ai grandi interrogativi che il rapporto tra uomo e natura pone.
Naturale e artificiale, umano e animale: a connettere questi quattro termini c’è l’interesse scientifico. L’uomo indaga la natura per puro spirito conoscitivo, ma anche per perseguire l’ideale del progresso: questa ambivalenza ben descrive il personaggio di John Hammond, il ricco industriale che progetta il parco senza prevederne le conseguenze.
L’amore per la scienza, da un lato; la celebrazione dell’antropocentrismo, dall’altro: fino a che punto può spingersi l’iniziativa umana? Jurassic Park disegna la parabola discendente dell’uomo-dio, capace di grandi imprese, ma non onnipotente – che con il suo hybris arreca danno alla natura e a se stesso.
Il volume passa in rassegna le dottrine che meglio si adattano a interpretare l’universo narrativo di Crichton: l’utilitarismo di Mill, l’evoluzionismo darwiniano e il postmodernismo costituiscono una solida base concettuale per rispondere alle domande poste dal romanzo e, più in generale, una guida alla lettura etica e filosofica dei prodotti culturali.
Di particolare interesse è l’attenzione rivolta al problema ambientale: Jurassic Park suggerisce un rapporto con la natura che oltrepassa i confini dello sfruttamento delle risorse, in una visione ecologica “profonda”, per usare le parole di Arne Naess (2), che tratta il mondo naturale come se avesse un valore in sé, non considerando i benefici che fornisce agli umani.
«Life finds a way» (3), la famosa citazione dal film, si adatta bene a questa visione e alle questioni del contemporaneo: come abitare il pianeta in maniera etica? La co-abitazione tra animali ed essere umani è possibile in un’ottica di mutuo beneficio?
Non solo un film o un romanzo: La filosofia di Jurassic Park invita a guardare oltre i mondi narrativi, per trovare qualcosa che parla di noi.
La filosofia di Jurassic Park, a cura di a di N. Michaud e J. Watkins, Mimesis, Milano, 2022.
Grazie a Mimesis!
(1) La filosofia di Jurassic Park, a cura di a di N. Michaud e J. Watkins, Mimesis, Milano, 2022.
(2) Ivi, p. 30.
(3) S. Spielberg, Jurassic Park, 1993.
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Il saluto di rubriETICA: riflessioni conclusive
2 Dicembre 2019
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