I canti di Inanna regina del cielo e della terra – miti e poesie della dea sumera, testo pubblicato da Mimesis Edizioni nel 2023, è un’opera frutto del lavoro della narratrice e esperta di folklore e mitologia Diane Wolkstein e dello storico assiriologo e sumerologo Samuel Noah Kramer.
La collaborazione tra i due riporta alla luce la storia di Inanna, affascinante e potente divinità del mondo sumero.
Il percorso di riscoperta e nuova attribuzione di valore al femminile, già intrapreso in antropologia, può essere e deve essere intrapreso anche in campo mitologico.
Come sottolinea Maria Edgarda Marcucci nella prefazione:
«i primi mitografi hanno letto ciò che hanno rinvenuto alla luce del proprio modello di società patriarcale, canonizzando la trasmissione dei miti antichi secondo un codice patriarcale e lasciando inesplorate tutte le tracce di società diverse, ignorandole o marginalizzandole anche quando venivano rinvenute» (1).
Tutto ciò che ci è arrivato delle culture precedenti alla nostra è stato filtrato dalla lente del patriarcato, per cui occorre ricercare il vero significato e valore dei miti che ci sono pervenuti, e rivolgere uno sguardo più attento verso quelle storie che sono state tralasciate: «piaccia o meno, i miti sono stati cambiati “in base a pregiudizi ideologici” dall’alba dei loro tempi» (2).
I Sumeri sono la prima civiltà di cui ci siano pervenuti testi, e tra le tavolette d’argilla risalenti a un periodo che va dal 3500 e il 1900 a.C. recanti incisi miti, racconti, canti, leggende, saggi, elegie e inni emerge la storia di Inanna, la divinità più amata e venerata.
«In sumero, il nome Inanna significa alla lettera “Regina del Cielo”, ed essa era chiamata anche Prima Figlia della Luna e Stella del Mattino e della Sera (il pianeta Venere). Inoltre, nella mitologia sumera, era nota come Regina del Cielo e della Terra ed era responsabile della crescita delle piante e degli animali e della fecondità degli uomini. Poi, a causa del suo viaggio nel mondo sotterraneo, assunse i poteri e i misteri della morte e della rinascita, emergendo non solo come dea del cielo o della luna, ma come dea che regna sul cielo, sulla terra e sul mondo sotterraneo» (3).
Una divinità a tutto tondo di cui è possibile tracciare la storia e l’evoluzione seguendo il ciclo degli inni e dei miti: da giovane ragazza a donna che raggiunge la propria maturità sessuale fino ad accettare pienamente la propria potenza, regalità e saggezza.
I canti di Inanna ci consente di accedere a una versione tradotta dei canti sumeri che arrivano al lettorə contemporaneə con non meno emozione di quanto si immagina arrivassero agli antichi sumeri.
Come sostiene Wolkstein, grazie ai canti:
«veniamo trasportati in un’altra dimensione, la dimensione atemporale degli dèi, dell’anima e delle origini della vita. Occorre che ci accostiamo a queste storie come a narrazioni sacre, a esplorazioni spirituali del posto che gli dèi e la psiche umana occupano nell’universo» (4).
I versi, dal ritmo avvolgente, sono potentemente evocativi e emozionati anche per chi non conosce in modo approfondito le vicende della dea o la cultura sumera.
Per chi voglia saperne di più il testo offre interessanti commentari di Wolkstein e Kramer che ci forniscono informazioni di contesto riguardanti la storia e la letteratura sumera, civiltà a cui dobbiamo i primi centri urbani, la scrittura cuneiforme, grandi innovazioni tecniche e un primo sistema di istruzione e che influenzò molto la cultura occidentale, tanto che Kramer definisce Sumer “la culla della civiltà”.
Ulteriore motivo di interesse è che le vicende della dea ricalcano alcune delle più note alla cultura risalente alla tradizione greco-romana: come Prometeo, Inanna sfida il padre Enki per portare i me -la conoscenza- a Uruk, cioè ai sumeri.
L’esperienza di discesa agli Inferi di Inanna spiega l’alternanza delle stagioni, L’albero di huluppu è un racconto che verte sulla genesi del mondo.
La storia di Inanna ci affascina perché la sua vicenda ci parla di vita, morte, sessualità, amore, fratellanza e sorellanza.
«Gli inni a Inanna cantano le sue mille gesta e i suoi mille aspetti. Inanna è radiosa, tonante, distruttiva, ardita, giudiziale, cortese, generosa, pacifica, risanatrice, erotica, risoluta, sagace, saggia, trascendente, amorosa, feconda, gioiosa ed eternamente giovane. (…)Ma la piena essenza di Inanna va oltre questi suoi aspetti partico- lari. Inanna è la Dea dell’Amore. Formatasi dalla vita tutta, la Dea dell’Amore promana quel desiderio che genera l’energia dell’universo» (5).
La riscoperta di miti come quello di Inanna è importante in un’ottica contemporanea per traghettarci verso la possibilità di un mondo diverso dal patriarcato.
«Se vogliamo avere gli strumenti per un futuro diverso, non possiamo assumere una visione statica e acritica del passato: se la Storia cambia il suo racconto insieme a noi, allora, perché esista una civiltà diversa da quella del patriarcato capitalista, abbiamo bisogno di minarne le fondamenta ideologiche, filosofiche, materiali, mitologiche» (6).
Un mondo dove il femminile non sia relegato esclusivamente a una dimensione di subordinazione con un ruolo ancillare, ma anzi sia una figura centrale e fondativa, come ci mostra Inanna, c’è già stato.
È possibile.
Grazie Mimesis Edizioni!
- I canti di Inanna regina del cielo e della terra, a cura di Samuel Noah Kramer e Diane Wolkstein, Mimesis Edizioni, Milano, 2023, p.10.
- Ivi p.12.
- Ivi, pp. 20-21.
- Ivi, p.119.
- Ivi, p.164.
- Ivi, p.13.
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