Qualche settimana fa, preparando il mio prossimo ed ennesimo viaggio in Irlanda e leggendo una guida sul mio Paese del cuore, mi è capitato di leggere – di nuovo – la data di introduzione del matrimonio tra persone omosessuali: il 2015.
La guida è vecchia e non si parla, invece, della data di legalizzazione dell’aborto: il 2018, praticamente l’altro ieri.
In Italia, sappiamo come è andata, come va e ci immaginiamo come andrà: ma negli altri luoghi del mondo come ci si pone relativamente a diritti LGBTQIA+ e femminili?
Si può leggere qua e là, si può immaginare, magari cadendo in stereotipi, ma nulla è più prezioso della testimonianza di chi ha viaggiato il mondo, di chi – nella realtà o nei propri sogni – ha conosciuto persone, parlato o vissuto esperienze legate a queste tematiche.
Per questo Viaggio nei costumi sessuali di Pietro Tarallo è un libro estremamente interessante, ma allo stesso tempo piacevole: le sue 544 pagine non devono spaventarci. Questo volume risulta essere estremamente scorrevole e la sua impostazione, che può apparire quasi didascalica e schematica, è in realtà molto libera e aperta, come la mentalità dell’autore stesso.
Vengono qui analizzati 86 Paesi del mondo (su 208 stati totali): di 39 di essi abbiamo una descrizione generale, mentre i restanti 47 sono anche corredati da racconti.
Il libro prende le mosse parlando di tematiche legate alla sessualità in una prospettiva più generale: il sesso che risulta, ad esempio, sempre meno praticato, la piaga dell’AIDS in Africa, aborto e diritti delle donne (in particolare quello di voto), divorzio, gender pay gap, mutilazioni sessuali, pillola contraccettiva, spose bambine, violenze sessuali, giochi e pratiche sessuali curiose, LGBTQIA+, pornografia, turismo sessuale e altri argomenti su questa linea.
Nella seconda parte inizia la narrazione vera e propria, che si presenta come una sorta di “enciclopedia” dei costumi sessuali: qui troviamo notizie relative a 47 Stati che ci vengono presentati in ordine alfabetico e risultano profondamente differenti tra loro. Di questi Paesi vengono analizzati i comportamenti verso le donne, verso i diritti per le persone omosessuali e transessuali. Il tutto è concluso da una storia che ci fa capire l’atteggiamento delle persone verso la sessualità.
È insomma, un viaggio antropologico, culturale e sociale che include luoghi estremamente diversi tra loro: ci sono Paesi musulmani, Paesi latinoamericani e dell’estremo Oriente, ma anche Europei.
Tarallo riesce a darci uno scorcio sui loro costumi sessuali senza mai cadere in stereotipi e banalità: a volte anche Paesi che riteniamo del “terzo mondo” sono considerati comunque piuttosto all’avanguardia sui diritti LGBTQIA+ e/o femminili rispetto a altri apparentemente più “sviluppati”.
Un esempio legato ai diritti delle donne è la Namibia, che stando alla classifica dell’ultimo Global Gender Gap Report, «è al sesto posto della classifica mondiale e se la cava molto meglio dell’Italia, e di tanti altri Paesi occidentali»(1), Secondo la Costituzione del 1990 uomini e donne sono uguali. Inoltre, «le donne hanno il diritto di voto, d’aborto e divorzio e studiano più dei maschi. […] Dall’Indipendenza a oggi il numero di candidate e parlamentari donne ha continuato ad aumentare (oggi sono oltre il 30%). Dal 2015 la Primo Ministro è una donna: Saara Kuugongelwa-Amadhila (1967)»(2).
Relativamente ai diritti LGBTQIA+, risulta essere molto all’avanguardia la Thailandia in cui
«le lesbiche e i transessuali (ufficiosamente sono 6 milioni, circa il 10% della popolazione) godono degli stessi diritti degli eterosessuali fin dal 1956 […]. Vi è il diritto a cambiare sesso, ad accedere alla fecondazione in vitro per le lesbiche, a prestare servizio militare, ma non ancora al matrimonio egualitario che sta per essere approvato. Sono molto attive le associazioni LGBTQIA+ che hanno contribuito a rafforzare l’immagine positiva dei gay, dei trans e degli esponenti queer nella società, già tollerante storicamente e culturalmente nei loro confronti»(3).
Nel capitolo successivo, sono analizzati, in modo più riassuntivo e senza l’aggiunta di storie, altri 39 Stati dalla Germania al Giappone, dal Kenya alla Nuova Zelanda, dalla Palestina ad Israele: luoghi lontani, da tanti punti di vista, ma – a volte – con punti in comune.
Il penultimo capitolo si distacca dai due precedenti, che risultano simili tra loro: qui troviamo un vero e proprio dizionario sulle «parole vecchie e nuove del sesso» (4). Incontriamo definizioni di alcune pratiche sessuali, di alcuni modi di chiamare prostitute e prostituzione e tanto altro.
L’ultima parte è un’interessante raccolta di siti, libri, film e video utili per approfondire le varie tematiche legate al sesso.
Tra i libri si spazia da Cinquanta sfumature di grigio a Altri Libertini, da Memorie di Adriano a Storie di ordinaria follia; tra i film troviamo Moana, Normal Peaple, Challengers, Stonewall e tanti altri: materiale differente ma accomunato dalla presenza del sesso.
Pietro Tarallo, con questo piacevolissimo libro, va oltre i soliti racconti di viaggio e ci trasporta in Paesi lontani parlandoci di loro attraverso il sesso.
I costumi sessuali di uno Stato, spesso, ci raccontano tanto di esso: più di una semplice visita turistica. Capire i tabù o le abitudini sessuali di una nazione ci svela quali sono la mentalità, la politica e la socialità che la caratterizzano, ma anche il lato più profondo e, a volte, nascosto, delle persone che ci abitano.
Grazie Erga edizioni!
- Ivi, p.341.
- Ibidem.
- Ivi, 435.
- Ivi, p.509.
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