Walt Whitman scriveva circa due secoli fa «I’m large, I contain multitudes» (1).
Quest’affermazione poetica sembra oggi riassumere la complessità dei nostri corpi queer, che Paolo Armelli celebra nel suo ultimo libro Altricorpi. Guida erotica all’amore queer contro tutti i pregiudizi (2024).
Attraverso il movimento LGBTQIA+, stiamo imparando a riconoscerci non come entità semplici o fisse, ma come territori fluidi e multiformi e con anche qualche contraddizione.
Paolo Armelli, giornalista e co-fondatore della piattaforma LGBTQIA+ QUID Media, esplora con ironia e profondità temi che spaziano dalla pornografia e dal sesso omosessuale alle dating app e ai bagni transgender, focalizzandosi anche su come usare un linguaggio inclusivo.
Esplora identità e relazioni attraverso il corpo, inteso sia come veicolo di espressione personale che come campo di battaglia per la libertà. Fondamentale è anche il suo intento di chiarire termini e concetti che, pur essendo quotidianamente usati, vengono spesso fraintesi, come queer, outing, pansessualità o acronimi come MSM e MTF (2).
Comprendere meglio la comunità queer è oggi fondamentale per tuttə noi poiché siamo abituatə, più di quanto pensiamo, a un modello patriarcale che governa i nostri pensieri e i nostri pregiudizi. Il maschio bianco etero cisgender privilegiato vive, in realtà, non solo nelle strutture sociali ma anche in ciascunə di noi.
Come scrive l’autore,
«Questo fantasma venefico vive anche in tutte le donne che giudicano le abitudini sessuali delle altre donne, in tutti i maschi gay che dileggiano le lesbiche, in tutte le lesbiche che odiano le persone transgender, in tutti coloro che pensano che i bisessuali o gli asessuali non esistano e così via» (3)
Contrastare questi pregiudizi significa accettare il nostro navigare in confini imprecisi, in continuo cambiamento e parlare consapevolmente e apertamente di sessualità, liberandosi dagli schemi preconfezionati.
Una delle rivelazioni fondamentali che l’autore ha avuto è stata quando è andato al LeslieLohman Museum of Art, un museo di Soho dedicato alle svariate forme dell’arte LGBTQIA+. Era in corso una mostra il cui titolo, tratto da una frase di Candy Darling (4), era «I’m a thousand different people – Every one is real» (5).
Questo titolo riassume ciò che ciascunə di noi è, ovvero migliaia di persone differenti e ognuna di queste è reale.
Allo stesso tempo anche le nostre relazioni possono essere di migliaia di tipi diversi e ciascuno di questi è reale.
A proposito di ciò, Armelli ricorda una scena della serie tv Schitt’s Creek in cui il protagonista David ha un rapporto sessuale con la migliore amica che gli dice: «Fino a ieri sera ero convinta bevessi solo vino rosso… ma mi sbagliavo». Lui ribatte: «Mi piace il vino rosso, ma anche quello bianco. E ogni tanto il rosé, e qualche estate fa ho provato un Merlot che prima era uno Chardonnay… Mi piace il vino, non l’etichetta» (6). Sicuramente una delle migliori rappresentazioni della pansessualità nei media degli ultimi anni.
Nella quotidianità, dovremmo impegnarci per essere migliori “sommelier dell’identità”, senza avere pregiudizi verso le persone bisessuali o pansessuali. Solo così, forse, ci accorgeremmo che è davvero bello stupirsi di ciò che contiene una bottiglia di vino, senza interrogarsi sulla sua provenienza.
In una realtà in cui le scelte binarie sono quelle a cui siamo più abituatə e che più ci rassicurano, grazie ad Armelli, possiamo fare questo tipo di riflessioni e riappropriarci del nostro corpo e della sua libera espressione. Pensare che le cose possano essere solo bianche o nere, solo positive o negative ne riduce l’intrinseca complessità e ci fa arrivare a conclusioni affrettate e non ponderate.
Ripetiamo spesso di vivere in una società polarizzata, a causa anche dei social che ci hanno abituato a sondaggi e like o dislike, ma dobbiamo prenderci tempo per le sfumature, per le posizioni intermedie che ci consentono di accettare la coesistenza dei contrari.
E questa contraddizione può essere anche nei nostri corpi che sfuggono alle rigide definizioni.
Sono i corpi queer che, nelle loro mille declinazioni, non sono solo un simbolo, ma realtà concrete che chiedono, e necessitano, di essere guardate, ascoltate e celebrate.
Grazie a Paolo Armelli e Blackie Edizioni!
- Walt Whitman, Song of myself, 51 in Poems;
- Rispettivamente Men Who Have Sex With Men e Male to Female.
- P. Armelli, Altricorpi. Guida erotica all’amore queer contro tutti i pregiudizi, Blackie Edizioni, Milano, 2024, p. 20;
- Candy Darling è stata un’attrice statunitense transgender, un’artista queer e musa di Andy Warhol.
- Ivi, p. 23;
- Ivi, pp. 96-97.
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