
Ci siamo ritrovatә – forse senza accorgecene e sicuramente troppo velocemente – completamente assorbitә all’interno di un’era digitale.
Pensiamo a MSN, Netlog, MySpace o il Facebook del 2008: quello che per noi millennial nati tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta era uno svago, un modo per restare in contatto con amicә e condividere i nostri pensieri è ora alla portata di tutte le persone.
Finita l’epoca di internet come un posto “da giovani e per giovani”, ora lo ritroviamo a distanza di poco tempo uno strumento in mano a chiunque.
La proiezione così rapida però all’interno di un mondo così complesso e strutturato ha comportato non poche problematiche:
«I rischi principali e maggiormente diffusi nel digitale – in continuità con ciò che avveniva nel “vecchio mondo analogico” – riguardano la capacità di tutela della propria riservatezza, proprietà e beni.» (1)
Sì, perché è cambiato il modo in cui ogni persona può condividere le proprie informazioni, spesso anche il modo in cui sceglie (in)consapevolmente di farlo.
Per questo motivo sono aumentati anche i rischi connessi al controllo da parte di privati e aziende, si parla sempre più di tracciamento e cookies, ma anche in una sfera più intima di diffusione di materiale intimo non consensuale, sexting, molestie digitali, cyberbullismo.
Tali questioni non riguardano solamente un pubblico più avanti con l’età, come si potrebbe pensare, ma anche e soprattutto ә ragazzә natә “con l’ipad in mano”. (2). Se moltә di noi non hanno ricevuto alcun tipo di educazione digitale, come possiamo pretendere che le nuove generazioni nascano con la comprensione in tasca?
E se i troll mangiassero i cookie? di Cristina Iurissevich è in grado di offrire una panoramica generale su tutte queste tematiche in pochissime pagine.
Un libro tascabile ma ricchissimo, scritto utilizzando un linguaggio accessibile a chiunque. Le pagine si alternano tra riflessioni dell’autrice e spiegazioni di concetti del mondo digitale, per conoscere meglio gli strumenti che utilizziamo quotidianamente e autodifenderci.
Autodifesa – perché la fiducia non è il faro da cui farsi illuminare la via, soprattutto quando si parla dell’online. Pensiamo per esempio alle informazioni:
«La paventata democratizzazione dell’informazione, che trasforma le persone da fruitrici di contenuti ad autorә delle stesse, potrebbe essere una risorsa, ma così com’è strutturata all’interno delle piattaforme commerciali è molto discutibile e affatto trasparente. il problema principale? i social mainstream operano per lucro, per questo motivo non sono e non saranno mai orizzontali.» (3)
Insomma, tanti sono i temi da poter affrontare e approfondire (utilissima la sitografia a fine libro per farlo), ma sicuramente E se i troll mangiassero i cookie? è una pratica e scorrevole lettura per iniziare a muovere i primi passi nella consapevolezza dell’universo in cui siamo sempre più immersә, per tutelare i nostri diritti fondamentali e il nostro futuro.
Grazie Eris!
- pag. 4;
- pag. 3;
- pag. 34.
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