Null’altro che un lampo. Vita di Simone de Beauvoir

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Che cosa significa raccontare una vita? In Null’altro che un lampo, Valeria Carrieri e Cecilia Valagussa raccontano proprio un’esistenza, non attraverso una biografia in senso stretto, ma tramite un racconto poetico e illustrato della vita di Simone de Beauvoir.

Le autrici restituiscono con delicatezza e, a tratti, ironia il ritratto di una donna che ha attraversato il Novecento cambiandolo e insegnandoci che “donne non si nasce, lo si diventa”. 

Sin dalle prime pagine, il libro, tra alcune illustrazioni in bianco e nero e altre, più rare, colorate, racconta momenti più leggeri della vita di de Beauvoir e momenti più seri e impattanti.

Il testo, misurato e quasi sussurrato, suscita sia risate che riflessioni.

Scopriamo una piccola Simone che, per esempio, non sempre voleva “far entrare il mondo attraverso la bocca”. Sentiva che, attraverso di essa, il mondo passava in maniera più intima rispetto a quando entrava attraverso gli occhi e le mani. Non sempre perciò era disposta a farlo entrare e, per questo, si ribellava contro i propri genitori rifiutandosi di mangiare. (1)

Come anticipato, quest’intimo racconto si apre sui dettagli, apparentemente piccoli, ma rivelatori, dell’infanzia: i primi gesti di disobbedienza, la testardaggine e lo sguardo curioso sul mondo. La piccola Simone che legge, che osserva, che si interroga – e che, presto, si rende conto di cosa significa essere una donna. Da lì si snoda un percorso che tocca i nodi cruciali della sua formazione: il rapporto con la scrittura, l’amicizia con Zaza e l’inizio della relazione con Sartre, l’impegno filosofico, politico, femminista.

Nella Postfazione, le autrici scrivono che, prima ancora di diventare Simone de Beauvoir – studiosa, insegnante, scrittrice, filosofa, attivista – è stata una bambina «educata, felice e passabilmente arrogante» (3). Sono state motivate nello scrivere questo testo proprio dallo scoprire questa bambina, dal cercare di rintracciare la spinta che darà vita al suo capolavoro di scrittrice. (4) Il desiderio di de Beauvoir, più volte rimarcato, di fare della sua vita un’opera affonda, infatti, le radici nella sua infanzia. Sempre nella sua infanzia si trovano i semi che la porteranno a scrivere la sua opera più conosciuta, Il secondo sesso.

Ma Null’altro che un lampo non è soltanto un omaggio: è anche un invito.

Un invito a tornare a leggere de Beauvoir, a conoscerla davvero e a riflettere sulla sua attualità.

Soprattutto in questi giorni della notizia agghiacciante di due femminicidi in meno di 48 ore, ovvero quelli di Sara Campanella e quello di Ilaria Sula, essere a conoscenza della filosofia femminista di Simone de Beauvoir è essenziale. Essenziale per comprendere le dinamiche della subordinazione delle donne e per combatterle. Nel testo di Carrieri e Valagussa una pagina in particolare credo ci colpisca in quanto donne:

«“Ma perché ce l’ha tanto con gli uomini?”, “Che ninfomane!”, “Come osa parlare delle donne non essendo madre?”, “Meriterebbe dodici pallottole”, “Adesso so tutto sulla vagina della signorina de Beauvoir”». (5)

Queste le critiche mosse alla filosofa per le sue pubblicazioni, sintomo dell’incapacità di comprendere la verità nelle sue parole scritte. 

Il testo può aiutare chi ha solo sentito nominare “la compagna di Sartre” e non sa quanto abbia significato – e significhi ancora – il pensiero e la voce di de Beauvoir a conoscerla meglio.

“Non si nasce donna: lo si diventa.” È impossibile non sentire l’eco di questa frase, oggi, in un tempo in cui le soggettività si moltiplicano, si interrogano, si rivendicano. De Beauvoir continua a parlarci, e questo piccolo libro le dà una voce nuova, più intima.

Grazie Hoppìpolla!

Valeria Carrieri, Cecilia Valagussa (2024) Null’altro che un lampo. Vita di Simone de Beauvoir, 2024, Hoppìpolla, Pescara.

  1. Valeria Carrieri, Cecilia Valagussa, Null’altro che un lampo. Vita di Simone de Beauvoir, 2024, Hoppìpolla, Pescara,  pag. 21.
  1. Ivi: Postfazione; cfr. S. Teroni, Simone de Beauvoir. Percorsi di vita e scrittura, Donzelli Editore, Roma, 2021.
  1. Ibidem.
  2. Ivi: 15.