Nel weekend tra il 13 e il 15 settembre, contemporaneamente al Festival della filosofia di cui abbiamo parlato in live blogging nei giorni precedenti, nello scenario della splendida Padova, si è svolta la seconda edizione del CICAP Fest.
Per chi non lo conoscesse, il CICAP, letteralmente Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, è un’organizzazione di volontari fondata da Piero Angela nel 1989 con lo scopo di promuovere spirito critico e mentalità scientifica attraverso varie attività di divulgazione e informazione.
Il Festival di quest’anno è stato dedicato, in particolare, allo sbarco sulla Luna, ma tra i temi troviamo anche Leonardo da Vinci – per i 500 anni dalla morte –, le “bufale” sulla salute, la medicina, i vaccini, i complotti e tanta, tanta magia.
Con una particolare attenzione verso l’educazione, il CICAP Fest ha previsto numerosi laboratori per bambini e ragazzi, finalizzati a stimolare curiosità e capacità di riflessione. Le location e i partner stessi dell’evento, come l’Università di Padova, dimostrano l’interesse che il Comitato ha nei confronti dei giovani. D’altronde noi siamo il futuro e, negli ultimi mesi più che mai, sentiamo la responsabilità e il dovere di partecipare attivamente a costruire – in maniera etica, ma efficace – un mondo differente.
Questa imperante necessità di doversi occupare del nostro Pianeta, però, non esclude l’interesse per i viaggi spaziali.
Tale tema è risultato centrale, all’interno di questa edizione, sin dalla prima serata e dall’inaugurazione del Festival avvenuta attraverso lo show di giovedì 12 di Adrian Fartade. Il famoso youtuber, con il suo stile divertente e piacevole, in uno spettacolo chiamato Un piccolo grande passo: la storia dell’Apollo 11 ha intrattenuto e fatto riflettere il pubblico nello splendido contesto dell’Orto Botanico.
Il giovane divulgatore ha raccontato la storia (vera!!!), attraverso immagini e video spassosi, del percorso che ha portato l’uomo ad arrivare sulla Luna; un evento che senza scienza e tecnologia non sarebbe mai stato possibile ma che, contemporaneamente, ha rivoluzionato la mentalità dell’intera umanità con la sua portata filosofica.
La formazione dello stesso Fartade – laureato in Storia e Filosofia presso l’Università degli Studi di Siena – dimostra quanto sia sbagliata la netta divisione tra materie scientifiche e humanities. Durante la piacevole serata, inoltre, Fartade ha parlato di temi molto cari a noi di Filosofemme: la discriminazione nei confronti delle donne (in particolare all’interno della NASA), il razzismo verso i neri e l’odio per la comunità LGBT. Perché, contemporaneamente (e anche successivamente) alle imprese russe e americane, culminate il 20 luglio 1969, regnavano (e regnano) l’emarginazione del diverso, nelle sue varie forme.
Insomma, lo youtuber ci ha fatto capire come l’uomo sia riuscito ad andare oltre i propri confini fisici, ma non abbia fatto altrettanto con quelli mentali; questi problemi ne sono la dimostrazione tangibile.
Nessuno, però, ha fatto passare l’idea per cui, vista la presenza di questo tipo di difficoltà sulla Terra, sia necessario smettere di finanziare viaggi e esplorazioni dello spazio e Paolo Nespoli, durante il suo spettacolo di venerdì 13 settembre chiamato Una serata con l’extraterrestre, lo ha fatto comprendere benissimo. Attraverso il racconto della propria esperienza, tutt’altro che semplice, l’ex astronauta italiano ha sottolineato come le missioni spaziali non siano mere perdite di tempo e denaro – come spesso si dice – ma attività fondamentali per l’umanità nella sua concretezza.
Infatti, nella Stazione Spaziale Internazionale, attraverso il lavoro estenuante degli astronauti, si compiono esperimenti di ogni tipo utili per la medicina, le neuroscienze, la psicologia, la telecomunicazione, la fisica, la geologia eccetera. Con sperimentazioni e osservazioni, le “esplorazioni” dello spazio, ci aiutano a capire meglio l’uomo e il nostro stesso pianeta. La serata si è conclusa, non a caso, con delle immagini estremamente emozionanti della nostra meravigliosa e fragile terra riprese da lui stesso, Sergey Ryazanskij e Randy Bresnik dall’International Space Station (potete vederlo qui: https://www.youtube.com/watch?v=rgBKFEeXfww, ve lo consiglio caldamente… preparate i fazzoletti).
Insomma, il venerdì al CICAP Fest è terminato alla grande, ma il sabato non è stato da meno.
Laboratori per le scuole di bioetica (La parola ai giurati con l’attrice Giulia Quadrelli) all’Orto Botanico, ma anche workshop rivolti agli studenti universitari, sono solo alcuni degli esempi della particolare attenzione verso la gioventù. Accanto a essi, numerose conferenze sul ruolo di mass media e dell’informazione, ma anche di psicologia e psicoterapia (ad esempio quella di Armando De Vincentiis), neuroscienze, medicina (pseudomedicina!) e addirittura cosmetica (come quella di Beatrice Mautino meglio conosciuta come “Divagatrice”); uno sguardo a Leonardo attraverso Massimo Polidoro, tra i vari, ma anche numerosi incontri sulla Luna e lo spazio che sono culminati con la lunga serata Guarda che luna! con Piero Angela, l’astrofisica Sandra Savaglio e Lapo Casetti, Paolo Tozzi e John Robert Brucato dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri.
Piero Angela inizia la serata col botto attraverso la sua preziosa testimonianza, avendo assistito all’allunaggio dagli Stati Uniti.
Il giornalista pilastro della divulgazione scientifica in Italia ha riempito la sala e ha emozionato con la semplicità del suo linguaggio, ma con la solita attenzione verso il metodo e la scientificità.
Dopo i festeggiamenti per i 30 anni del CICAP, l’astrofisica calabrese Sandra Savaglio, specializzata nello studio delle origini dell’universo, ha spiegato, in maniera estremamente comprensibile, nozioni che appaiono impossibili per i più, dimostrando anche come lo stereotipo delle donne poco portate per la scienza sia non solo sbagliato teoricamente e moralmente, ma anche a livello pratico.
Dopo questa conferenza, un gruppo di strilloni ha scosso tutti in sala distribuendo copie del New York Sun contenenti la presunta scoperta di una civiltà, lasciando poi posto a chi di luna e spazio se ne intende per davvero. Al di fuori dell’Auditorium dell’Orto Botanico in cui si è svolto il tutto, tre cannocchiali hanno letteralmente fatto sognare e alzare gli occhi al cielo (quanto sono belli gli anelli di Saturno!).
La domenica si apre con Piero Angela e un’entrata epica a tema Star Wars per poi proseguire con la cinica simpatia di Raul Cremona accompagnato da Antonietta Mira. Anche questa giornata è stata dedicata alle false credenze su medicina, ufo, animali fantastici, in cui si è anche parlato di donne e scienza.
Da volontaria, non ho potuto seguire tutte le conferenze, ma sono riuscita a entrare nel “dietro le quinte” di questa associazione, che ha sani principi, fatta di volontari davvero appassionati e informati. Dimenticate lo stereotipo dello scienziato “specialista”. La realtà che emerge – almeno dal CICAP – è viva e varia più che mai e lo si nota dalla ripresa di tematiche tipicamente nerd come le conferenze su Star Wars o Jules Verne e lo Steampunk.
Allo stesso tempo, accanto a questo lato “creativo”, c’è una particolare attenzione verso l’etica finalizzato anche ad abbattere lo stereotipo dello scienziato “pazzo” e incurante dei problemi filosofico-morali (abbastanza diffuso tra noi umanisti).
Questo va di pari passo alla scelta stessa di rimanere in disparte, lavorando su una sana informazione e divulgazione che rispetta l’impronta data dal suo fondatore Piero. (1)
Come ha detto lui stesso durante la serata del 14, ci sono persone che “controllano” altre persone – come i direttori, appunto – mentre ce ne sono altre che cercano di “dominare” le cose: gli scienziati e se, ci pensate, anche noi filosofe e filosofi che, come loro, ricerchiamo la “verità” in un mondo in cui essa sembra quasi svanita.
(1) L’amato giornalista ha deciso spesso di non scendere a compromessi, rifiutando, ad esempio, la direzione di una rete RAI, per continuare a dedicarsi al suo lavoro di divulgazione.
FONTI:
https://www.cicapfest.it/2019
https://www.cicap.org/n/index.php
Foto di copertina tratta da https://www.cicapfest.it/cf/articolo/48
tutti i diritti sono riservati al CICAP Fest.
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