Leonardo Boff, classe 1938, è un ex francescano, filosofo e teologo.
Un ex francescano che parla di genere, patriarcato e sessualità?
Sì, per abbattere completamente ogni pregiudizio e ogni stereotipo è proprio Boff ad accompagnarci in questa storia della sessualità – se così possiamo definirla – che parte dalle cellule, passa per la filosofia terminando nella religione.
Maschile/Femminile, tradotto nella sua edizione Castelvecchi da Eliana Vitello, è un’opera di poche pagine eppure estremamente completa.
Le premesse sono fondamentali: chi parla è un «uomo, bianco, cristiano, filosofo e teologo che per più di una ventina di anni ha avuto una vita monacale e da celibe e che ora vive in famiglia» (1) e proprio per questo espone un punto di vista interessante.
L’obiettivo del libro è quello di smantellare tutti i costrutti sociali che riguardano non solo gli uomini e le donne ma anche i concetti di maschile e femminile, dove la prevaricazione “naturale” non esiste.
Partendo dagli assetti fondamentali biologici, arriviamo a quelli storico-sociali, che hanno costruito e costituito un mondo di oppressione nei confronti di chi non è nel genere uomo e nell’essere maschile.
Ad ogni persona è insegnato a muoversi in una determinata maniera nel mondo sulla scorta di quando indicatogli dai concetti socialmente accettati: su modelli prestabiliti.
Ma l’essere umano È.
Essere umanə significa essere, indipendentemente dalla dicotomia dell’essere donna o essere uomo, dall’incasellarsi in caratteristiche considerate maschili o femminili.
La differenza non deve essere motivo di supremazia e oppressione, bensì una diversità da accogliere.
La bellezza di questo volume sta proprio nella dimostrazione di come in realtà la possibilità della concezione della propria essenza al di fuori di schemi prestabiliti sia fondamentale, il nucleo di una società che deve essere costruita, fatta di esseri «più umani e più cosmici». (2)
«Ognuno si trova radicato in una carica biologica ereditata, inserito in una cultura determinata, caratterizzato da una definizione sessuale, una lingua, una classe sociale, una professione, una affiliazione ideologica o religiosa e così via. È la sua sistemazione esistenziale, la sua profonda immanenza. Allo stesso tempo viene segnato da una apertura nella totalità e da un desiderio che gli permette di superare tutti i limiti e violare tutti i divieti. È la sua estrema trascendenza. In altre parole, appare a se stesso come un progetto infinito». (3)
Grazie Castelvecchi editore!
(1) p. 5
(2) p. 89
(3) p. 47
-
Asteroid City: la catarsi nel cinema in tonalità pastello
7 Gennaio 2024 -
Il femminile nelle tragedie greche
30 Maggio 2022 -
Rispondiamo alle vostre domande!
23 Aprile 2020
Filosofemme è un progetto che nasce dal desiderio di condividere la passione per la filosofia tramite la figura delle filosofe.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Privacy PolicyCookie Policy