La filosofia come pratica, azione e cura

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Alla domanda «Cos’è la Filosofia?», sapreste rispondere?

E a una domanda più semplice come: «Cos’è per voi la Filosofia?», la risposta sarebbe più facile e immediata?

Tutte le volte che dico di essere laureata in questa materia, di star proseguendo i miei studi in questo ambito e di provare un amore profondo per questa disciplina mi trovo a dover gestire espressioni facciali che vanno dalla totale ammirazione al più profondo spaesamento e imbarazzo.

Sono sicurissima che chiunque abbia scelto di percorrere una strada di questo tipo si sia sentito dire:

«Ah, allora studi all’università delle merendine! Bene ti ordino già il mio Big Mac!»

oppure

«ma è meraviglioso, ti ammiro, io non riuscirei mai a studiarla, troppo astratta. Sicuramente dopo proseguirai con l’insegnamento. Tanto studi per questo». 

La domanda sorge spontanea: perché la Filosofia è considerata inutile o così fuori dal mondo tanto da essere irraggiungibile?

Eppure, svolgendo una semplice ricerca gli sbocchi professionali non si riducono al “semplice” insegnamento e, inoltre, non sono neanche pochi. 

Consulente esperto di bioetica, specialista del marketing, amministratore (1) pubblico sono solo alcune delle professioni che può svolgere chi si laurea in questo ambito.

Ma la Filosofia, così elastica e flessibile, è in grado di formare figure professionali capaci di adattarsi al ruolo di giornalista, editore, ideatore di progetti culturali e molto altro ancora, la lista potrebbe essere discretamente lunga. 

Nel contemporaneo si sta assistendo a una nuova e sinergica intesa tra la Filosofia e le attività lavorative più pratiche, come le aziende. 

La Filosofia in quest’ottica esce dalla sua “zona di comfort” per muoversi nel mondo e, poiché la realtà ha un legame molto profondo con essa, questa disciplina non fa altro che rispettare le sue caratteristiche e le sue finalità principali: interrogarsi su ciò che la circonda.

Smette di essere totalmente alienata alla realtà, non è vero che tratta solo ed esclusivamente di cose metafisiche e trascendentali, può offrire soluzioni pratiche a problemi reali o, comunque, offrire idee, prospettive, consulenze in ambiti e settori differenti. 

Si scopre, quindi, che la Filosofia ha un lato pratico nel suo senso duplice: da un lato come presupposto del concretarsi dell’azione e dall’altro come esperienza e fare sperimentazione. 

È il riscatto di una materia fin troppo snobbata.

In un’epoca dove le uniche certezze sono due concetti in divenire quali “cambiamento” e “trasformazione”, di fronte a una nuova società tecnologica che ridefinisce il concetto di soggetto, dove sono urgenti questioni etiche legate all’ambiente e alla sostenibilità, dove bisogna recuperare una responsabilità sociale e ridefinire le politiche di inclusione, la Filosofia risponde con i suoi strumenti, i suoi metodi e il suo pensiero critico e creativo. 

La disciplina filosofica, così, continua a fare ciò che sa fare bene: porre domande; può e deve interrogarsi sulle azioni, sulle strategie per aumentare il profitto rispettando valori e ideali, sempre per rimanere nell’ambito aziendale. 

Porre domande vuol dire aver cura di un progetto, di un brand, di un’impresa e farla crescere nel mondo. 

Se non è l’impresa ciò che può piacere, la cura filosofica trova la sua massima espressione nelle pratiche filosofiche.
Queste attività hanno lo scopo di aiutare le persone a sviluppare una crescita personale per impegnarsi in un percorso di autoconsapevolezza. 

La Filosofia è intesa, quindi, come pratica e come cura.

Perché non insegna teorie e concetti ma perché si configura come un filoso-fare insieme attraverso il dialogo e la condivisione finalizzata a una profonda e tangibile trasformazione della propria esistenza.

La Filosofia è nella vita delle persone ed è strettamente legata a questa, offrendo strumenti per comprendersi, scoprirsi e connettersi per accogliere sé e l’altro.

Bisogna pensare e parlare della Filosofia in senso pratico e concreto per riportarla nel quotidiano, nel pratico, nell’attenzione alla cura e alle domande. 

  1. La scelta del maschile ha l’unico scopo di mantenere la leggibilità e fruibilità del discorso. Il pensiero che Filosofemme ha e vuole mantenere è plurale e inclusivo. 

SITOGRAFIA

Le Pratiche Filosofiche , www.enzonovaracounseling.it

Le Pratiche Filosofiche, www.inconsonanza.ch

Prospettive, https://corsi.unibo.it, 

I filosofi in azienda fanno decollare il profitto, www.repubblica.it  

Filosofi in azienda: un nuovo sodalizio tra filosofia e impresa?

Sempre più Filosofia in azienda, perché le aziende hanno bisogno di costruire la conoscenza, www.filosofiadellinnovazione.it

Ora le aziende vanno a caccia di filosofi, https://lucianamaci.com