«Non è vero che gli uomini non sono disposti a cambiare. È vero che molti di loro hanno paura di cambiare. È vero che molti non hanno nemmeno cominciato a riflettere sul fatto che il patriarcato impedisce loro di conoscere se stessi, di essere in contatto con i propri sentimenti, di amare. Per conoscere l’amore, gli uomini devono essere capaci di rinunciare alla volontà di dominare. Devono essere in grado di scegliere la vita piuttosto che la morte. Devono essere disposti a cambiare » (1)
La volontà di cambiare. Mascolinità e amore è un libro della scrittrice, pensatrice e attivista femminista bell hooks, edito da il Saggiatore. hooks è una delle autrici che più ha rivoluzionato la pratica e la teoria del femminismo introducendo nella sua analisi sociale l’intersezionalità di razza, classe e genere, e la loro problematicità nel perpetuare sistemi di oppressione e di dominio.
In questo saggio , bell hooks tratta una tematica poco affrontata dalle pensatrici femministe, che merita invece di essere approfondita e divulgata, ovvero la volontà di cambiare la mascolinità patriarcale.
L’autrice si focalizza sull’essere uomo e propone una riflessione su come la cultura patriarcale lo porti a rinnegare parte della sua umanità, lo mutili dall’emotività, dall’empatia, dall’amore, forgiandolo come individuo che non esprime emozioni se non attraverso la rabbia, la prevaricazione e la violenza. Infatti, la tradizione insegna agli uomini ad essere narcisisti, infantili e psicologicamente dipendenti dai loro privilegi.
Fortunatamente, secondo l’autrice, c’è una possibilità di cambiamento che può avvenire solamente se si lavora in un’ottica femminista. Concentrarsi però solo sul tema dell’uomo maltrattante che agisce violenza su donne e bambini comporta un’analisi parziale del problema; invece per bell hooks diventa fondamentale, insieme alla denuncia della violenza patriarcale, affrontare i sentimenti negativi provati dagli uomini, capirne la natura, per immaginare una cultura di riconciliazione in cui tutte le persone possano incontrarsi e individuare delle pratiche di condivisione e di non violenza.
Non dobbiamo pensare di negare i rapporti con gli uomini ma bensì includerli nella pratica e nella teoria femminista, per intervenire assieme sulla crisi della mascolinità.
Il patriarcato, oltre a impedire il miglioramento della condizione femminile, tiene quindi sotto scacco anche l’uomo, che pur essendo privilegiato in tutti gli ambiti sociali, non è però libero di essere ciò che desidera: «I costumi patriarcali impongono agli uomini una sorta di stoicismo emotivo in base al quale sono più virili se non provano sentimenti ma, se per caso dovessero provarli e quei sentimenti li ferissero, l’unica reazione virile sarebbe soffocarli, dimenticarli, sperare che spariscano». (2)
Il cambiamento può avvenire se si impara a coltivare la propria integrità, l’empatia, la consapevolezza emotiva, le abilità relazionali non violenti e la capacità di essere connessi con gli altri, per realizzare pienamente le pari opportunità e l’uguaglianza sociale.
Per questo l’autrice sostiene che gli uomini devono entrare a far parte dei movimenti femministi, condividerne i valori, dimostrare che c’è una volontà da parte loro di cambiare.
hooks afferma che questo è l’unico modo per trasformare la mascolinità da patriarcale a femminista: «Il femminismo permette alle donne e agli uomini di conoscere l’amore. Il femminismo visionario è una politica saggia e amorevole. È radicato nell’amore per l’essere sia maschile che femminile, e si rifiuta di privilegiare l’uno o l’altro.» (3)
Un libro fondamentale che ogni persona, e soprattutto ogni uomo, dovrebbe leggere!
1) bell hooks, La volontà di cambiare. Mascolinità e amore, traduzione di Bruna Tortorella, il Saggiatore, Milano, 2022, p.13.
2) Ivi, p.24.
3) Ivi, p. 138.
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